La dieta iperproteica riduce i carboidrati a favore di proteine e grassi. Non è adatta a tutti e richiede un’attenta valutazione medica.
Cos’è e come funziona
La dieta iperproteica si basa su un apporto di proteine nettamente superiore rispetto a quello consigliato in un’alimentazione equilibrata. In condizioni normali, un adulto dovrebbe assumere circa 1 grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo, pari al 10-13% delle calorie giornaliere. La dieta iperproteica, invece, ne prevede quantità molto più alte, con una forte riduzione di pane, pasta, riso e altri cereali.
Le proteine sono indispensabili per il rinnovo cellulare e, in alcune circostanze come il digiuno o l’attività fisica intensa, vengono utilizzate anche come fonte di energia. Nella dieta iperproteica, oltre al ruolo plastico, assumono quindi un peso maggiore nella produzione energetica.
Rischi ed effetti collaterali
L’eccesso proteico non comporta necessariamente gravi danni nelle persone sane, ma può essere rischioso in presenza di patologie renali o epatiche. In un regime ipercalorico o normocalorico non esistono reali vantaggi: le proteine in più non favoriscono automaticamente la crescita muscolare né proteggono da diabete o altre malattie metaboliche.
Diverso il discorso in un contesto ipocalorico, dove un apporto leggermente maggiore è utile per preservare la massa muscolare, soprattutto negli sportivi. Tuttavia, l’aumento deve essere calibrato e non eccessivo.
Consigli pratici
Per seguire una dieta iperproteica in modo ragionevole è importante:
- Consultare un medico o un nutrizionista prima di iniziare, soprattutto in caso di problemi ai reni o al fegato.
- Limitare zuccheri semplici e alimenti ad alto indice glicemico.
- Preferire carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) e pesce rispetto a carne rossa e insaccati.
- Integrare con legumi almeno due volte a settimana.
- Alternare le fonti proteiche: uova, formaggi magri come ricotta e fiocchi di latte, e frutta secca con moderazione.
- Non eliminare del tutto i carboidrati: frutta, verdura e cereali integrali restano fondamentali.
L’apporto di proteine deve comunque rimanere entro limiti di buon senso, considerando età, peso, livello di attività fisica e stato di salute generale.