Grassi animali, zuccheri aggiunti, sale in eccesso, infezioni alimentari e alcol rappresentano i principali fattori che possono mettere a rischio la salute del fegato.
Grassi, zuccheri e sale sotto accusa
Le principali società medico-scientifiche concordano: non sono i singoli cibi a rappresentare il pericolo maggiore, ma intere categorie quando consumate senza equilibrio. I grassi animali, ad esempio, hanno un impatto metabolico sfavorevole e spesso si accompagnano a proteine di origine animale, meno protettive di quelle vegetali. Anche i fritti, se preparati con oli di scarsa qualità o riutilizzati più volte, aumentano il carico calorico e riducono la salubrità del piatto.
Gli zuccheri semplici meritano un’attenzione particolare: secondo l’OMS, dovrebbero rappresentare meno del 5-10% delle calorie giornaliere. Nelle popolazioni moderne, il problema non è lo zucchero in sé ma l’abuso di prodotti ultraprocessati, lontani dalla cucina casalinga, che favoriscono sovrappeso e sindrome metabolica.
Il sale completa questo trio: un consumo eccessivo favorisce l’ipertensione, condizione che può avere ripercussioni anche sul fegato. Gli alimenti industriali, grazie al cosiddetto “bliss point”, combinano sale, zuccheri e grassi in modo da stimolare il consumo eccessivo.
Rischi nascosti: infezioni e farmaci
Il fegato può essere compromesso anche da infezioni trasmesse attraverso alimenti contaminati. Molluschi crudi o poco cotti, come ostriche e vongole, sono considerati a rischio per epatiti e altre infezioni. Durante viaggi in aree con standard igienici inferiori, è consigliabile prestare attenzione a street food e cibi crudi. Un ulteriore pericolo è rappresentato dalle aflatossine, tossine prodotte da muffe che possono contaminare cereali e legumi, sebbene nei Paesi con controlli rigorosi il rischio sia minimo.
Anche i farmaci, pur non essendo alimenti, possono avere un impatto significativo: praticamente ogni principio attivo viene metabolizzato dal fegato. Un uso improprio o eccessivo, anche di farmaci comuni, aumenta la possibilità di danno epatico.
Alcol: nessuna dose sicura
L’alcol rappresenta il principale fattore di rischio diretto per la salute del fegato. Non esiste una quantità priva di effetti negativi: il consumo, soprattutto se elevato e prolungato, può causare steatosi epatica, epatite alcolica, cirrosi e carcinoma epatico. Pur riconoscendo il suo ruolo sociale, dal punto di vista medico l’alcol è un tossico e i danni sul fegato sono documentati da solide evidenze scientifiche.