Frutta secca: benefici, differenze e come consumarla senza esagerare

La frutta secca è un concentrato di energia e nutrienti preziosi, ma va inserita nella dieta con equilibrio per non rischiare un eccesso calorico.

Frutta secca: glucidica e lipidica

La frutta secca si divide in due grandi categorie. Quella glucidica (o disidratata) comprende alimenti come albicocche, fichi, datteri, prugne e uvetta: poveri di grassi ma ricchi di zuccheri naturali e fibre, forniscono energia rapida senza eccessivi picchi glicemici.
La lipidica (o frutta a guscio) include noci, mandorle, pistacchi, nocciole, pinoli e arachidi: caratterizzata da un alto contenuto di grassi “buoni”, proteine e vitamine, è un alimento fondamentale nelle diete equilibrate e particolarmente apprezzata da vegetariani e sportivi.

Valori nutrizionali e benefici

La frutta a guscio, se consumata con regolarità e in sostituzione di grassi meno salutari, contribuisce a ridurre il rischio di diabete, obesità e ipercolesterolemia. I grassi mono e polinsaturi, le fibre e la presenza di minerali come potassio, ferro e calcio rendono questi alimenti un valido alleato per la salute cardiovascolare e il benessere generale.
La frutta secca disidratata, invece, offre zuccheri naturali e micronutrienti che la rendono perfetta per chi ha bisogno di energia immediata, ad esempio durante attività fisica o escursioni.

Come inserirla nella dieta

Nonostante i benefici, la frutta secca ha un’elevata densità calorica: 100 grammi possono superare le 600 kcal. Per questo, gli esperti consigliano porzioni di circa 20 grammi al giorno, preferibilmente come spuntino insieme a frutta fresca o yogurt.
È sconsigliato consumarla alla fine dei pasti principali, perché andrebbe ad aggiungersi alle calorie già introdotte. Meglio invece usarla come snack pratico e nutriente, anche sotto forma di barrette con frutta secca e disidratata, purché di qualità e prive di zuccheri aggiunti.