Frequenza respiratoria: valori normali e quando preoccuparsi

La frequenza respiratoria indica il numero di atti respiratori in un minuto. I valori cambiano con l’età e possono segnalare condizioni fisiologiche o patologiche.

Cos’è e valori normali

La frequenza respiratoria è il numero di respiri compiuti in sessanta secondi. Ogni ciclo comprende inspirazione, espirazione e due brevi pause. Negli adulti sani a riposo varia tra 12 e 16 atti al minuto, mentre negli sforzi intensi può raggiungere 35-45 respiri.

Nei neonati il ritmo è molto più rapido, circa 44 atti al minuto, per poi diminuire gradualmente fino a stabilizzarsi intorno a 20-25 respiri al minuto a cinque anni. Con l’avanzare dell’età la frequenza tende ad aumentare leggermente.

Il volume di aria introdotto con ogni respiro viene definito volume corrente. Moltiplicando questo valore per la frequenza respiratoria si ottiene la ventilazione al minuto, parametro utile in ambito medico.

Tachipnea, iperpnea e bradipnea

Un aumento della frequenza respiratoria oltre i valori fisiologici prende il nome di tachipnea, caratterizzata da respiri rapidi e superficiali. L’iperpnea, invece, descrive un incremento della profondità degli atti respiratori. Le due condizioni possono presentarsi insieme, ad esempio durante l’attività fisica intensa, ma anche in gravidanza, ipertiroidismo, anemia, scompenso cardiaco o in presenza di dolore toracico e addominale.

All’opposto, la bradipnea indica una riduzione del numero di respiri: meno di 12 atti al minuto nell’adulto, meno di 20 nei bambini dai 3 ai 12 anni e sotto i 30 nei lattanti. Questa condizione è fisiologica durante il sonno, ma può manifestarsi anche in caso di intossicazione da alcol o oppiacei, tumori cerebrali o squilibri metabolici.

Importanza clinica

La misurazione della frequenza respiratoria è un parametro vitale fondamentale, al pari della temperatura corporea e della pressione arteriosa. Variazioni significative possono essere un campanello d’allarme di patologie cardiache, polmonari o neurologiche, e richiedono sempre un’attenta valutazione clinica.