Psoriasi, la malattia cronica della pelle che colpisce milioni di italiani

La psoriasi è una patologia infiammatoria non contagiosa che provoca placche cutanee rosse e squamose. Colpisce circa 2 milioni di persone in Italia.

Cos’è e come si manifesta

La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da aree arrossate e ispessite, ricoperte da squame biancastre o grigio-argentee. Le zone più colpite sono gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e schiena, ma in alcuni casi le lesioni possono estendersi anche a gran parte del corpo.

Pur non essendo contagiosa, la patologia ha un forte impatto psicologico: oltre al disagio estetico, può provocare prurito, bruciore e senso di tensione cutanea. La sua comparsa avviene più spesso tra i 20 e i 30 anni, con un secondo picco tra i 50 e i 60.

Cause e fattori scatenanti

Le origini della psoriasi sono multifattoriali: genetica e sistema immunitario giocano un ruolo centrale. I figli di persone affette hanno un rischio maggiore di svilupparla, soprattutto nelle forme precoci.

Oltre alla predisposizione, vi sono fattori scatenanti che possono favorire l’esordio o l’aggravamento della malattia: stress intenso, infezioni, traumi cutanei (fenomeno di Koebner), scottature, abuso di alcol e fumo, ma anche alcuni farmaci. Il sovrappeso rappresenta un ulteriore elemento di rischio.

Diagnosi e terapie disponibili

La diagnosi è clinica e viene effettuata dal dermatologo attraverso l’osservazione delle lesioni. Nei casi dubbi, può essere richiesto un esame istologico.

Il trattamento varia in base alla gravità e prevede:

  • Farmaci topici (analoghi della vitamina D, cortisonici, catrame, emollienti);
  • Fototerapia, utile soprattutto nelle forme a placche;
  • Terapie sistemiche tradizionali come metotrexato o ciclosporina;
  • Farmaci biologici, riservati ai casi più gravi e resistenti.

La psoriasi non è guaribile in modo definitivo, ma con le cure adeguate è possibile ridurre i sintomi e ottenere lunghi periodi di remissione. Lo stress resta un fattore cruciale: gestirlo con attività fisica e momenti di relax aiuta a contenere la malattia.