Le malattie infiammatorie intestinali colpiscono milioni di persone e comprendono morbo di Crohn e colite ulcerosa. Ecco sintomi, diagnosi e possibili trattamenti.
Cosa sono le malattie infiammatorie intestinali
Le malattie infiammatorie intestinali (IBD) sono patologie croniche che interessano il tratto digerente. Le due forme più comuni sono il morbo di Crohn, che può colpire qualsiasi parte dell’apparato digerente, e la colite ulcerosa, localizzata soprattutto nel colon e nel retto.
Le cause non sono ancora del tutto note, ma gli studi indicano un’origine autoimmune, favorita da una predisposizione genetica. In questi casi il sistema immunitario reagisce in maniera anomala, generando un’infiammazione persistente che altera la struttura e la funzione dell’intestino.
Sintomi e diagnosi
I disturbi si presentano in modo intermittente, alternando fasi di remissione a periodi di riacutizzazione. Tra i sintomi più frequenti si segnalano: dolori addominali, diarrea, sangue o muco nelle feci, gonfiore, perdita di peso e senso di evacuazione incompleta.
A differenza di condizioni più comuni come la sindrome del colon irritabile, le IBD provocano vere e proprie lesioni visibili a livello intestinale. Per questo motivo la colonscopia con biopsia rappresenta l’esame di riferimento, affiancata da test ematici e, in alcuni casi, da risonanza magnetica o altri esami radiologici. Le malattie infiammatorie croniche possono inoltre manifestarsi anche al di fuori dell’intestino, interessando pelle, articolazioni, fegato e occhi.
Cure e terapie disponibili
Non esiste una cura definitiva, ma diverse terapie permettono di tenere sotto controllo i sintomi e ridurre le recidive. Durante le fasi acute si ricorre spesso a cortisonici, da assumere per periodi limitati. Nelle fasi di stabilità possono essere prescritti salicilati, immunosoppressori o farmaci biologici anti-TNF. Nei casi più gravi, quando la terapia farmacologica non è sufficiente, può rendersi necessario l’intervento chirurgico.