La Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO) , ha lanciato l’allarme circa i comportamenti delle adolescenti italiane.
Secondo un recente sondaggio, svolto su un un migliaio di giovani tra i 14 e 25 anni, è risultato che la maggior parte di loro non utilizza mezzi contraccettivi.
In particolare, la percentuale sarebbe aumentata del 5% durante l’ultimo anno.
La causa principale è la mancata informazione da parte di coloro che dovrebbero invece curare in modo più accurato questo delicato tema.
In primis la famiglia , a seguire la scuola; i giovani, soprattutto le ragazze, spinte da curiosità, si fanno consigliare dalle amiche, spesso più disinformate di loro, o , peggio, cercano delle risposte in rete.
Se diamo un’occhiata ad altri paesi ci si rende conto di come in Italia siamo ancora indietro rispetto a comportamenti, non solo civili, ma anche poco salutari.
Basti pensare che in Francia il 41% delle adolescenti fa uso della pillola anticoncezionale, in Inghilterra il 28%, in Svezia il 27%.
In Italia questa sana abitudine appartiene solo al 16%.
La mancata informazione fa sì che non si sappia che la pillola anticoncezionale, per esempio, non è prescritta esclusivamente per non incorrere in una gravidanza indesiderata, ma anche per regolare dei flussi mestruali anomali, per contrastare l’acne giovanile e la carenza di ferro tipica di questa età in cui si assiste ad un aumento di crescita.
Purtroppo le giovani italiane si affidano ancora” alla buona stella” , rischiando di nutrire quel piccolo esercito di adolescenti che partoriscono in un’età inferiore ai 19 anni.La SIGO si batte affinchè questa problematica venga affrontata con il rispetto che merita anche e, soprattutto, dagli organi competenti, in questo caso le scuole.
La proposta è quella di far diventare “l’educazione sessuale” una materia scolastica , così come avviene, d’altra parte, da molti anni, nel resto d’Europa.