Dolcificanti al posto dello zucchero: fanno bene o male

Dolcificanti al posto dello zucchero: fanno bene o male

Un anno dopo l’introduzione del più recente dolcificante a basso contenuto calorico – i glicosidi steviolici, comunemente noti come Stevia – nel novero degli ingredienti disponibili per i produttori di alimenti e bevande, l’Associazione Internazionale Dolcificanti (ISA) celebra l’avvenuta accelerazione dell’innovazione di prodotto nel settore, grazie alla quale i consumatori potranno godere di una varietà sempre più ampia di alimenti, bevande e dolcificanti da tavola a basso contenuto calorico.

Hugues Pitre, Presidente ISA, ha commentato: “Siamo entusiasti dell’impegno dimostrato dall’industria nell’offrire ai consumatori una più ampia gamma di prodotti dolcificati a basso apporto calorico. I consumatori sono sempre più consapevoli delle proprie esigenze alimentari, ed è giusto che si aspettino di avere a disposizione sugli scaffali una varietà ancora maggiore. La gamma continuerà a crescere, con possibilità di scelta sempre più vasta, per ogni occasione e ogni stile di vita. L’introduzione sul mercato di Stevia ha dato il via ad una nuova ondata di innovazione, che ci auguriamo continui ad allargarsi nel settore.”

“L’introduzione di stevia nel mercato europeo e italiano è stata un’innovazione significativa per i consumatori” – ha commentato Andrea Poli, Direttore Scientifico NFI (Nutrition Foundation of Italy) – “Stevia, infatti, avendo un elevato potere dolcificante (circa 300 volte maggiore dello zucchero) e allo stesso tempo un apporto calorico è nullo, può avere un ruolo importante nella gestione del peso corporeo. Questo dolcificante, assolutamente sicuro, è una valida alternativa allo zucchero, con un gusto e una consistenza molto simili. Sostituendo i cucchiaini di zucchero di consumo quotidiano con le bustine di Stevia è infatti facile risparmiare calorie: una bustina di Stevia non apporta calorie, mentre una zolletta di zucchero ne apporta circa 20. In un giorno, evitando 5 cucchiaini di zucchero si risparmiano 100 kcal.”

I dolcificanti a basso contenuto calorico sono utilizzati nella produzione di alimenti e bevande in Europa fin dalla scoperta della saccarina, nel 1879. Negli ultimi 30 anni, la gamma dei dolcificanti alimentari disponibili si è estesa notevolmente, con l’introduzione dell’acesulfame-k, dell’aspartame, del sucralosio, del neotame e, ora, dei glicosidi steviolici. Continua lo sviluppo di nuove fonti di dolcezza senza calorie. A partire dal 1994, le normative che ne disciplinano l’utilizzo sono state armonizzate, permettendo a tutti i dolcificanti autorizzati di venire usati in tutta l’Unione Europea.

Dolcificanti al posto dello zucchero: fanno bene o male

Utilizzati in sostituzione degli zuccheri in alimenti e bevande consumate quotidianamente, i dolcificanti a basso contenuto calorico permettono di offrire ai consumatori prodotti dal gusto dolce, con meno calorie.

Per maggiori notizie sull’uso e i benefici dei dolcificanti a basso contenuto calorico, si vedano le schede informative ISA disponibili sul sito: www.sweeteners.org

L’Associazione internazionale dei dolcificanti (ISA) è un’organizzazione non a scopo di lucro che rappresenta i produttori europei di dolcificanti a basso contenuto calorico.
L’associazione è riconosciuta dalla Commissione europea, dalle autorità regolatorie nazionali e internazionali e dall’Organizzazione mondiale della sanità.