Diabete alimentazione: alcune dritte da seguire

Il diabete è una patologia sempre più diffusa. Negli ultimi 30 anni la popolazione di italiani che dichiarano di essere diabetici è raddoppiata, fino a toccare più di tre milioni di persone. Per non parlare del “sommerso”, cioè di tutte le persone che soffrono di questa malattia ma non lo sanno. Come è noto, esistono più tipi di diabete, ognuno con le sue caratteristiche, ma in questo articolo ci concentreremo sulle due forme più note.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune nella quale il sistema immunitario attacca le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina, l’ormone che promuove il passaggio del glucosio dal sangue ai tessuti. Quando si ha questa forma di diabete, l’organismo smette in brevissimo tempo di produrre insulina, e gli effetti si manifestano immediatamente. Per questo, il diabete di tipo 1 compare in bambini e adolescenti, ed è molto raro che venga sviluppato dopo i 40 anni. Sempre per questo motivo, il tipo 1 è il più aggressivo, e necessita di una terapia farmacologica che fornisca all’organismo l’insulina che non riesce a produrre.

Il diabete di tipo 2, detto anche “diabete degli adulti”, si sviluppa invece nell’arco di molti anni. Anche in questo caso l’organismo non è in grado di produrre abbastanza insulina, ma i fattori scatenanti sono molto diversi: la predisposizione genetica gioca un ruolo importante, ma lo stile di vita e l’alimentazione sono cruciali. Per questo, la dieta è uno dei primissimi ambiti su cui intervenire per curare questa patologia. Contando che il 90% dei pazienti che soffrono di diabete sono dei Tipo 2, si comprende la necessità di adattare il proprio stile di vita per prendersi maggiore cura del proprio organismo.

Per entrambe le forme, le complicazioni a livello dell’organismo derivano dal fatto che, poiché gli ormoni che producono insulina sono fuori uso, il sangue ha dei livelli di glucosio (cioè di zuccheri) troppo elevati. A differenza del tipo 1, il diabete di tipo 2 può essere ridimensionato con delle scelte di vita attente e con un’alimentazione sana, fino a guarire. Ma quali sono le azioni da intraprendere per stare meglio? Vediamole insieme con l’aiuto dello staff di ViviPuro, un sito che fornisce consigli su diete e rimedi naturali per il benessere dell’organismo.

Dietoterapia diabete: quali sono gli aspetti fondamentali?

Parlando di diabete di tipo 2, sono tre gli aspetti fondamentali di cui tenere conto quando ci si imbarca in un nuovo regime alimentare.

  • Il primo è il peso, che è un importante fattore di incidenza sul diabete: si calcola che i soggetti obesi o largamente sovrappeso abbiano un rischio tre volte superiore alla media di incorrere in questa patologia. Una dieta per diabetici dovrà quindi fornire un apporto di calorie molto controllato.
  • Il secondo è il livello di glicemia: gli alimenti ricchi di carboidrati e di zuccheri apportano una certa dose di glucosio nel sangue, quindi vanno tenuti sotto controllo durante la dieta. Allo stesso tempo, bisogna evitare che l’organismo vada in ipoglicemia, cioè che i livelli di zucchero siano troppo bassi.
  • Il terzo criterio che una dieta per diabetici deve rispettare è il mantenimento dell’equilibrio nell’organismo. Dato che i carboidrati e gli zuccheri devono essere tagliati, verrebbe automatico affidarsi a diete chetogeniche – diete che fanno leva sulle proteine, rinunciando quasi interamente a carboidrati e grassi. Tuttavia, queste diete sono altamente sconsigliate per persone che soffrono di diabete, perché vanno ad affaticare organi come il fegato e i reni, già colpiti dalle complicazioni della malattia.

Diabete: Cosa mangiare?

Abbiamo visto dunque che, in caso di diabete, l’alimentazione è un tema da non prendere sotto gamba. Ma quali sono i consigli da seguire?

I cibi che vanno premiati sono quelli a basso indice glicemico, cioè che hanno un’influenza bassa sui livelli di glicemia nel sangue. Per questo, via libera a verdure di stagione, carni magre e alimenti ricchi di proteine come lenticchie, fagioli o tofu.

Le fibre sono delle grandi alleate, e permettono anche di non rinunciare alla bontà della pasta! Riso integrale, pasta integrale e cereali sono delle ottime alternative per assumere la giusta dose di carboidrati senza temere per i livelli di glicemia.

Sì a frutti poco zuccherini, come ciliegie, pompelmi e mele verdi (meglio se un po’ “indietro” a livello di maturazione). Anche il succo di pompelmo, purché non zuccherato, è ottimo per le colazioni.

Il pesce azzurro è notoriamente ricco di Omega3, acidi grassi dalle ampie proprietà cardioprotettive. Senza esagerare nelle dosi (diciamo intorno alle due a settimana), può essere consumato anche in una dieta per diabetici.

I cereali sono ottimi per una colazione per diabetici. Muesli e yogurt magro fanno faville insieme, e permettono di sostituire alimenti di più difficile assimilazione come il latte intero.

Diabete alimentazione: Cosa evitare?

La risposta più ovvia è: lo zucchero. Trattandosi di un carboidrato semplice, lo zucchero viene immediatamente assorbito all’interno dell’organismo. Quando i livelli di glicemia nel sangue sono pericolosamente bassi, una zolletta può fare molto comodo e ristabilire la situazione nei parametri della normalità; di norma, è però bene ridurre al minimo il quantitativo di zuccheri assunti durante una dieta per diabete di tipo 2.

Quindi, bandite le bevande zuccherate, compresa buona parte dei succhi di frutta che si trovano al supermercato. Anche la frutta disidratata e candita è da lasciar perdere, dato che è molto ricca di glucidi.

La frutta secca e oleosa – nocciole, mandorle, noci di macadamia o pecan – andrebbe assunta a dosi molto basse. Meglio evitarla del tutto!

Gli alimenti ricchi di amidi sono piuttosto rischiosi per chi soffre di diabete: per questo, una buona regola è quella di evitare di combinare due amidacei nello stesso pasto. Vietate quindi pasta e riso combinate a patate.

È importante anche evitare cibi ricchi di conservanti o già zuccherati. Niente merendine e gelati confezionati! Anche panificati salati come crackers, grissini e focacce andrebbero consumati con moderazione.

Qualche ultimo consiglio su diabete e alimentazione

Le dosi di cibo andrebbero tenute sott’occhio. La sensazione di appesantimento che si prova dopo un grande pranzo deriva spesso dai picchi di glicemia nel sangue: il consiglio migliore per affrontare una dieta per diabetici è quindi quello di mangiare leggero e di bere tanta acqua. Un esempio? 70-80 grammi di pasta integrale sono la dose ottimale per un primo.

Fate però attenzione anche all’altra faccia della medaglia, cioè all’ipoglicemia. È importante non giocare troppo al ribasso con le porzioni, perché livelli troppo bassi di glicemia nel sangue danneggiano l’organismo tanto quanto gli eccessi.

Cercate di apportare quanta più varietà possibile alla dieta. La carne magra può essere sostituita dai legumi, i legumi dal pesce, il pesce da tofu o seitan… Le combinazioni sono infinite! Più riuscirete a dare spazio alla fantasia, nei limiti della dieta per diabetici, meno la vedrete come un’imposizione dall’alto.

Non saltate i pasti. Se questo è un consiglio che vale per chiunque, in caso di diabete di tipo 2 è ancora più prezioso. Bisogna prestare molta attenzione a fornire l’organismo dei nutrienti giusti nei momenti giusti, e inoltre potreste non trattenervi di fronte a un pasto dopo ore di digiuno, rischiando così un picco glicemico e una sensazione di grande appesantimento.

Dato che l’obiettivo della dietoterapia, diabete di tipo 1 incluso, è quello di tenere sotto controllo anche il peso dei pazienti, è importante anche fare attività fisica. L’attività aerobica presenta degli ottimi benefici: andare a correre o a passeggiare regolarmente aiuta a bruciare le calorie in eccesso, favorisce la trasmissione del glucosio nei tessuti e protegge il sistema cardiovascolare.

Chi non avesse gli strumenti o il tempo per dedicarsi ai canonici 20 minuti di attività fisica al giorno, può provare con qualche esercizio contro resistenza. Sollevare dei piccoli pesi, fare addominali o flessioni aiuta a ispessire la massa muscolare, è tendenzialmente più sicuro rispetto alla corsa e può essere svolto ovunque.