La Siedp Società Italiana di Endocrinologia e diabetologia pediatrica ha da poco lanciato una campagna per sensibilizzare tutta la popolazione a prendersi cura della propria tiroide. “Lo iodio non va in vacanza”: questo il messaggio lanciato. A dare l’allarme sono stati per primi i pediatri che hanno denunciato come la maggior parte dei bambini siano maggiormente esposti, più degli adulti, a soffrire di carenza di iodio. Il consiglio da sempre è di esporli ad aria di mare ricca di iodio. Il modo migliore per assumere però le giuste quantità di questo preziosissimo elemento rimane una sana alimentazione.
Il pesce è l’alimento più ricco di iodio insieme a crostacei e molluschi. Quale pesce è maggiormente ricco di questo minerale? Il merluzzo, il salmone, il branzino, lo sgombro e le alici. I pesci andrebbero sempre scelti tra quelli di piccola taglia, quelli cioè che non possiedono grandi quantità di mercurio. I bambini non amano il pesce e questo è ormai noto; per far sì che sopperiscano a questa mancanza si può proporre loro lo yogurt biologico, il latte, i fagioli, le alghe, le uova, le cipolle, l’aglio, i funghi, i semi di sesamo e di girasole, ricchi comunque anche di selenio.
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Le mamme dovrebbero cimentarsi sempre in nuove ricette in modo da mascherare questi alimenti, se poco graditi. Di contro esistono degli alimenti che contrastano l’assorbimento di iodio: i ravanelli, i pinoli, le nocciole e le arachidi, gli spinaci, i cavoli che in qualche modo limitano la corretta funzionalità della tiroide.