Soia fa bene o male: pareri controversi

Vogliamo illustrarvi il pensiero, dimostrato poi con dati scientifici, del Dott. Amy Goodrich, biologo, esperto di nutrizione naturale, e allenatore di salute olistica, circa un alimento ritenuto dai più sani: la soia. Ma la soia fa bene o male? Si tratta dell’alimento maggiormente utilizzato da vegani e vegetariani per sostituire il consumo di proteine di origine animale e, da sempre, è stata indicata come una sostanza che, non solo non reca danno alla salute ma, in qualche modo, la favorisce.

A ben guardare però forse le cose non stanno prorpio così. Esistono diversi studi infatti che collegano il consumo di soia a gravi reazioni allergiche, a disturbi della tiroide, a problemi riguardanti il sistema immunitario, a disturbi digestivi, infertilità, cancro e malattie cardiache. Chi ne incoraggia il consumo la fa portando come esempio i popoli orientali che, guarda caso, risultano essere i più longevi.

Soia fa bene o male?Soia fa bene o male

Ciò che non si sottolinea è che questi ultimi, è vero che fanno uso di soia, ma non in modo esagerato come possiamo immaginare; sono soliti infatti utilizzarla solo come contorno e mai come piatto principale. Bisogna sapere che originariamente la soia non era un alimento commestibile e veniva per lo più utilizzato in agricoltura per fissare l’azoto al terreno, perchè ricca di molte tossine, le saponine, gli ossalati, i fitati, gli estrogeni e via dicendo. Successivamente dopo essere riusciti a neutralizzarle attraverso la fermentazione si è passati a consumarli abitualmente come alimento, ma solo in piccolissime quantità.

Oggi il mercato è letteralmente invaso di prodotti a base di soia, basti pensare al latte, al tofu, agli hamburgher, ai gelati. Ma quali sarebbero i pericoli derivanti dal consumo eccessivo di soia? Vogliamo elencarvene qualcuno, specificando come, per altro, corrisponda a verità che la soia contiene proteine complete, pochi grassi e quindi rappersenti una buona alternativa alla carne. Ma i vantaggi valgono i rischi?

I germogli di soia sono ricchi di fitoestrogeni che possono influenzare il funzionamento dei nostri ormoni, non solo nel genere femminile ma anche negli uomini, nei neonati e nei bambini. In particolare il rischio maggiore per gli uomini è quello di sviluppare infertilità, bassa libido, bassa produzione di spermatozoi, ginecomastia, adipe intorno alla vita, mancanza di energia, aumento di cancro al seno. Offrire ad un neonato del latte di soia equivale a fargli assumere una quantità considerevole di estrogeni che potrebbero portare con il tempo a sviluppare diverse patologie: disfunzione alla tiroide, cancro alla prostata.

La presenza massiccia di acido fitico inibisce il buon assorbimento di zinco, calcio, magnesio, ferro e rame oltre a bloccare la funzione di molti enzimi che rendono possibile la digestione delle proteine. Chi abitualmente assume soia rischia di soffrire di carenza di vitamine B12 e D; i più a rischio sono i vegani e i vegetariani che fanno di per sè fatica a reperirle. La soia contiene dei composti chiamati goitrogens responsabili di rallentare la funzione tiroidea e di non far assorbire la giusta quantità di iodio; le donne, in particolare, sono a rischio di ipotiroidismo. L’acido glutammico libero, MSG, è un altro composto presente nella soia è capace di interagire con il sistema nervoso.

L’alluminio riveste le vasche in cui viene lavata la soia dopo il raccolto e grandi quantitativi finiscono poi nel prodotto finito. Un ultima considerazione riguarda l’ambiente: la soia è una coltura estremamente distruttiva che esaurisce tutte le risorse del terreno in cui viene coltivata. Esistono degli alimenti a base di soia abbastanza sicuri e cioè quelli fermentati, per cui, si può consumare con una certa tranquillità, anche se la moderazione è comunque obbligatoria: il natto, il miso, il tempeh e la salsa di soia. Il latte, il tofu, l’edamame, gli hamburger andrebbero evitati.

Lascia un commento

Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.