Sindrome di Down: nuovo test

Una equipe del King’s College di Londra sta sperimentando un nuovo test per scoprire con largo anticipo se il futuro bambino sarà colpito dalla sindrome di Down. Lo studio è stato pubblicato su “Ultrasound in Obstetrics & Gynecology” e dimostra come sarebbe possibile diagnosticare questa anomalia già a partire dalla decima settimana di gestazione.

Attualmente, per dimostrare l’esistenza di questa patologia, l’esame più accreditato rimane l’amniocentesi che consiste nel prelievo del liquido amniotico che verrà in seguito esaminato.
L’amniocentesi è però un esame altamente invasivo che comporta dei rischi, stimati intorno all’uno per cento, di andare incontro ad un aborto.

Altro metodo è il bi-test (intorno all’11 ° settimana) che misura i livelli plasmatici di Beta-hcg e di proteina plasmatica A associata alla gravidanza. L’attendibilità di quest’ultimo test si assesta intorno all’83%. Non è un esame invasivo ma bisogna tener conto che ha una percentuale molto alta di falsi positivi.Sindrome di Down: nuovo test

Con questa nuova metodica, quindi, si conoscerebbero con molte settimane di anticipo, anomalie genetiche, non solo la trisomia 21, ma anche la trisomia 18 e la trisomia 13. La tempestività con cui verrebbe effettuato questo test permetterebbe alla futura mamma, allorquando desse risultato positivo, di prendere una decisione riguardo il portare a termine la gravidanza.

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