Prevenire l’Alzheimer con il caffè

Una nuova ricerca condotta dall’Istituto per la formazione scientifica sul caffè ha dimostrato come bere questa bevanda potrebbe aiutare a ridurre il rischio di sviluppare Alzheimer ma con le dovute cautele. Così ha detto il vice presidente dell’Alzheimer Group Iva Holmerova: “Il declino cognitivo è una caratteristica di invecchiamento, e anche se alcuni cambiamenti sono auspicabili in tutti noi, non vi sono prove che la dieta e lo stile di vita possano essere correlati alla cognizione. In realtà gli studi epidemiologici suggeriscono che alcuni fattori di stile di vita e di elementi nutritivi, tra cui il consumo di caffè e caffeina, possono aiutare a rallentare il declino cognitivo legato all’età”.

I ricercatori hanno dimostrato come i polifenoli contenuti nel caffè possono risultare protettivi e possono impedire l’accumulo di placche nel cervello che sono la causa principale di infiammazioni. Sono state monitorate 5000 persone di mezza età in un periodo compreso tra il 1989 ed il 1991. Chi aveva bevuto grandi quantità di caffè, pari a più di tre tazzine al giorno, aveva meno probabilità di sviluppare demenza. Bisogna però capire quanto duri l’effetto positivo del caffè.

I risultati migliori sono stati registrati solo in quattro anni, successivamente effetto si è invertito, creando una correlazione nociva tra alto consumo di caffè e incidenza della demenza. Il sospetto è che i benefici a breve termine potrebbero essere causati da un ritardo nei sintomi, che corrisponderebbe poi ad una diagnosi tardiva. L’ultima ricerca è supportata da uno studio svolto nel 2012 che sottolineava come bere più di tre tazze al giorno di caffè riesca a rallentare o in qualche caso fermare il deterioramento cognitivo lieve, anche se la caffeina è spesso legata ad altri effetti collaterali come un aumento della pressione sanguigna. I dati hanno ancora bisogno di ulteriori valutazioni ma gli esperti, per il momento, suggeriscono di utilizzare come principio quello della moderazione.