Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista “Neuroreport” ha scoperto che il cervello delle donne risponde più prontamente al suono del pianto di un bimbo, rispetto a quanto faccia il cervello maschile. Sono stati sottoposti ad un esperimento 18 soggetti adulti, maschi e femmine, ai quali è stata fatta ascoltare una musica tranquilla e rilassante.
Ad un certo punto la interrompevano con il pianto di un neonato, e si è osservato che, mentre nelle donne scattava subito un meccanismo di attenzione, gli uomini rimanevano pressocchè indifferenti, sia che fossero dei genitiri o meno.
Il pianto nei bambini, esiste fin dalla notte dei tempi, perchè era l’unico linguaggio che facesse capire quando questi avevano bisogno di cure. I bambini sanno, per istinto, che il modo migliore per attirare l’attenzione, è quello di urlare e scalpitare.
D’altra parte questo è confermato anche dal fatto che il pianto del neonato stimola la produzione di latte. Tutte le mamme lo hanno provato: quando si sente piangere il proprio bambino, nei primi mesi, il seno si gonfia e secerne latte. Paradossalmente è più preoccupante un bambino che non piange mai, rispetto ad uno che lo fa spesso.
Chiaramente l’importante è escludere che ci siano motivi fisici per cui lo fa. Il fatto che le donne siano più pronte a rispondere al pianto di un bambino succede perchè sono loro le deputate principali alla cura e al sostentamento dei figli. Questa è la regola; esistono come in tutte le cose, le dovute eccezioni, cioè uomini estremamante sensibili e dediti alle cure dei propri figli. Rimangono, purtoppo però, dei casi isolati.