Forse non lo sapete ma la maggior parte del pesce che ci propongono al ristorante per non parlare delle mense scolastiche ha un nome ben preciso: tilapia, un pesce che vive principalmente in Africa meridionale, in Sud America, in Asia.
Questo tipo di pesce si presta molto bene all’acquacoltura per cui negli ultimi anni la sua diffusione è stata enorme in tutto il mondo.
Cos’è il Tilapia
Il tilapia è un pesce poco costoso, offerto senza pelle, senza spine. Quando vive in mare il tilapia si nutre di alghe e varie piante ma la maggior parte degli esemplari non provengono da una fonte naturale bensì da allevamenti intensivi, nutriti per la maggior parte di OGM di mais di soia e pellet.
Consumare questo tipo di pesce in modo eccessivo è stato dimostrato capace di scatenare asma, infiammazioni alle articolazioni, malattie coronariche e altre patologie. Il tilapia per questo motivo si è rivelato molto più pericoloso rispetto ad esempio alla carne di manzo o di maiale.
I pesci di allevamento, in genere, contengono dieci volte la quantità consentita di cancerogeni rispetto a quelli che vivono in mare. Tra le sostanze che vengono proposte a questi pesci di allevamento figurano tra tutti gli escrementi di pollo. I pesci di allevamento contengono anche pesticidi utilizzati per prevenire le infezioni ma capaci di rimanere nelle loro carni a lungo.
Il pesce di allevamento contiene diossina, una sostanza letale che una volta ingerita può necessitare anche di decenni prima di essere eliminata dal nostro corpo. I pesci di allevamento contengono 11 volte più diossina rispetto a quelli selvatici.