L’Austrian Health Interview Survey ha condotto un sondaggio per capire quale fosse lo stato di salute di chi aveva fatto una scelta alimentare vegetariana, concludendo che questi soggetti, in genere, presentano un indice di massa corporea più bassa, uno stile di vita più attiva e la scarsa attitudine a sviluppare abitudini comportamentali dannose, come il fumo e l’alcol.
Ma, a sorpresa, è stato dichiarato che i vegetariani soffrono più degli altri di ansia, depressione, allergie e presentano più probabilità di andare incontro a incidenti cardiovasacolari, primi fra tutti infarti ed ictus. Non solo, è risultato che chi consuma una dieta vegetariana automaticamente è più predisposto a vaccinarsi di meno e a fare in genere poca prevenzione.
Un duro colpo per questa categoria di persone che del vegetarismo ne fanno una filosofia di vita, forse non a torto, viste le tante ricerche scientifiche che fino ad oggi hanno attribuito a questo stile di vita numerose virtù.
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Per citarne qualcuna: i vegetariani avrebbero dimostrato di possedere valori pressori più bassi rispetto alla media, un rischio di morte più basso del 12% rispetto ai non vegetariani, un umore migliore, un rischio cardiaco più basso, una diminuzione del rischio oncologico, un minor rischio di ammalarsi di diabete, un livello di colesterolo più basso. In attesa di maggiori conferme ci sentiamo di dichiarare che, forse, un sano atteggiamento nei confronti del cibo, che non sia per forza estremista, porterebbe a condizioni di salute migliori per tutti.