Olio di cocco proprietà

Quando si parla di olio di qualità, inevitabilmente e a ragione, si pensa all’olio extravergine d’oliva. C’è però un olio che negli ultimi tempi sta rubandone i riflettori: l’olio di cocco. Da dove viene questo olio? Esistono due tipi principali che è possibile utilizzare in cucina a crudo e in cottura: quello vergine e quello raffinato.

L’olio vergine viene estratto dal frutto di noci di cocco fresco e maturo senza utilizzare alte temperature o prodotti chimici; l’altro, quello raffinato, è costituito da polpa di cocco essiccata, sbiancata e deodorata. Alcuni produttori utilizzano, però, un’altra forma di olio di cocco ulteriormente trasformato: parzialmente idrogenato.

Olio di cocco proprietà

L’olio di cocco che comunemente si trova sugli scaffali dei supermercati, sia vergine che raffinato, è ad alto contenuto di grassi saturi. In realtà viene considerato, a tutti gli effetti, un grasso solido. Un cucchiaino fornisce da solo 117 calorie, 13,6 gr di grassi totali, di cui 11,8 gr di grassi saturi, 0,8 gr di grassi monoinsaturi, 0,2 gr di grassi polinsaturi, niente proteine o carboidrati, tracce di ferro, vitamina E e K e non contiene colesterolo. Tutti gli altri oli, ad eccezione dell’olio di nocciola di palma, quindi di mais, di colza, di cartamo, di girasole, di soia, di semi di lino, di semi di uva, e anche l’olio extravergine d’oliva, contengono grassi saturi in misura significativamente inferiore all’olio di cocco.

La nota positiva è che l’olio di cocco possiede proprietà antiossidanti spiccate. Alcune ricerche su questo alimento lo hanno indicato come un aiuto per la perdita di peso o per combattere l’Alzheimer. In realtà prove scientifiche a questo riguardo, certe, non ce ne sono. Quando si parla dell’importanza di assumere grassi, ci si riferisce a quelli monoinsaturi e polinsaturi, come per esempio quelli contenuti nella frutta secca, nell’avocado. L’American Hearth Association, raccomanda di limitare l’assunzione di grassi saturi nella dieta e di limitare l’assunzione di grassi trans, associati spesso all’aumento di colesterolo. L’olio di cocco vergine, di contro, è ricco di acido laurico, un grasso saturo a catena media capace di innalzare sia il livello di colesterolo cattivo che buono. La raccomandazione è quindi di usarlo ma con moderazione. Ecco come fare.

L’olio di cocco vergine ha un sapore di cocco e nocciola, ideale per la cottura a medie temperature. Rappresenta un’ottima scelta per la preparazione del curry o piatti dal sapore tropicale. L’olio di cocco raffinato, invece, è praticamente insapore, ideale se avete bisogno di un grasso, in cottura, dal sapore neutro. Per i vegetariani l’olio di cocco rappresenta un valido sostituto del burro. Va conservato in un luogo fresco, al buio. Si solidifica quando freddo, si liquefa quando caldo.

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