Fa parte del team della Tuft University un medico italiano, Fiorenzo Omenetto, a cui si deve la creazione del primo mini cervello tridimensionale. Fino ad ora erano stati riprodotti in laboratorio pelle, vasi sanguigni, ed altri organi di vario tipo ma mai un cervello. I dettagli dell’esperiemnto sono stati pubblicati sul “Proceedings of National Academy of Sciences”, spiegando come lo scopo ultimo dell’esperiemnto fosse finalizzato a studiare le lesioni subite da quest’organo fondamentale.
Fino ad ora infatti tutto ciò che si poteva fare in seguito a traumi quali incidenti stradali esplosioni o altro era studiare il cervello umano danneggiato. Quello che è stato creato, in realtà, non è un cervello vero e proprio ma, come quest’ultimo, è organizzato con materia grigia e bianca. I cervelli Tufts al contrario di quelli precedentemente tentati in laboratorio hanno molta più probabilità di sopravvivere in termini di tempo.
Dicono i ricercatori: “Questo tessuto cerebrale simile a 3D modulare è in grado di valutazioni non distruttive in tempo reale, offrendo indicazioni precedentemente non identificate per gli studi di omeostasi cerebrale e lesioni.” Con il sistema che abbiamo, si potrà essenzialmente monitorare la risposta dei tessuti al trauma cranico in tempo reale”. “Cosa ancora più importante, si può anche iniziare a tracciare la riparazione e ciò che accade su periodi di tempo più lunghi.” La speranza è che questa metodica possa essere di aiuto per esempio sugli effetti che la droga provoca nel cervello, per il morbo di Parkinnson e perfino per gli acufeni.