Marijuana, protegge dai danni cerebrali

La rivista Behavioural Brain Research and Experimental Brain Research, ha pubblicato uno studio condotto recentemente da scienziati israeliani dell’Università di Tel Aviv, secondo il quale, il componente principale della marijuana, il thc, assunto a basse dosi, proteggerebbe il cervello da vari incidenti che possono capitare: una convulsione, una mancanza temporanea di ossigeno, un intossicazione da farmaci ecc..

La dose utile sarebbe stata identificata in una quantità da 1000 a 10000 volte in meno rispetto a quella contenuta nell’abituale spinello ed avrebbe effetti positivi, sia usata in maniera preventiva, fino a sette giorni prima della lesione, sia tardiva, fino a tre giorni dopo l’incidente.

Il THC agirebbe direttamente sulle cellule cerebrali conservando la sua azione anche a distanza di tempo. I test sono stati condotti su topi che avevano subito danni cerebrali e si è constatato che dopo aver loro somministrato il THC, le loro lesioni miglioravano, così come la loro risposta a test comportamentali. Non solo, l’uso della marijuana favoriva la crescita di nuove cellule cerebrali.Marijuana, protegge i danni cerebrali

La sfida attuale è di testare l’efficacia di questa sostanza su pazienti che hanno subito danni al cuore, per capire se si possa avere qualche vantaggio in caso di ischemie cardiache o altri trumi a causa dei quali il cuore abbia ricevuto per un pò di tempo minor afflusso di sangue.
Al di là dei falsi moralismi, la speranza è di trovare in questa pianta, demonizzata per l’uso spesso improprio per cui viene utilizzata, un valido alleato per risolvere seri problemi di salute.

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