I genitori residenti nel New Jersey, che credono che i loro figli malati riceverebbero dei benefici dall’uso di marijuana a scopi medici, hanno conseguito una vittoria importante lo scorso venerdì. Il governatore Chris Christie, utilizzando un veto condizionale, ha modificato una proposta di legge per consentire prescrizioni di marijuana medica commestibile per i bambini. I genitori dei bambini avranno bisogno dell’approvazione di due medici, un pediatra e uno psichiatra, almeno uno dei quali deve essere iscritto nel programma di stato
Il New Jersey non è il primo stato a permettere la prescrizione di marijuana medica per bambini. Altri diciotto Stati americani consentono l’uso di marijuana medica ed alcuni di essi permettono che sia prescritta ai bambini, sotto la supervisione dei genitori, per curare un numero ristretto di malattie che vanno da autismo al cancro, alle crisi epilettiche.
La marijuana utilizzata a scopi medici ha livelli di TCH molto bassi (principio attivo della cannabis che causa gli effetti stupefacenti), ma livelli di un CBD, altro cannabinoide, molto più elevati.
Il CBD, o cannabidiolo, non è psicoattivo e quindi non provoca nei bambini gli effetti negativi tipici della cannabis.
Il CBD è molto simile alle sostanze prodotte dal nostro cervello chiamate endocannabinoidi e che servono a calmare un’attività eccessiva del sistema immunitario, dell’intestino o del sistema nervoso.
Quando le cellule diventano iperattive il nostro cervello rilascia gli endocannabinoidi che cercano di ristabilire una situazione di normalità.
Nei bambini affetti da talune malattie questo sistema non funziona ed ha bisogno di un piccolo aiuto per ripartire. Aiuto che viene fornito dalla marijuana ad alto contenuto di CBD, assunta sotto forma di sciroppo.
Nonostante l’efficacia della marijuana come farmaco sia sotto l’occhio di tutti, non tutti i medici, tra cui l’American Academy of Pediatrics, concordano sull’uso pediatrico della marijuana medica in quanto preoccupati dagli effetti che la questa potrebbe avere nel lungo periodo.
“Temo che noi non sappiamo abbastanza su questo”, ha detto il Dott. Sharon Levy, dell’Ospedale pediatrico di Boston / Harvard Medical School. “Credo che i genitori che permettono questo tipo di trattamento stiano mettendo il loro bambino a rischio di conseguenze a lungo termine del consumo di marijuana che noi non comprendiamo pienamente.”
Ci sono molti esempi di terapie molto raccomandate in passato che si sono poi rivelate essere addirittura deleterie.
“Un paio di generazioni fa, i medici hanno raccomandato il tabacco come un buon metodo di rilassamento o per alleviare lo stress”, ha detto Levy. “Sembra incredibile adesso.”
La Prof.ssa Gedde del Clinicians’ Institute for Cannabis Medicine ritiene invece che” si tratti di una sostanza usata per migliaia di anni ed il suo profilo di sicurezza è ben noto. C’è una lunga storia di donne che la usano in gravidanza. Se ne fosse derivato un qualche terribile difetto per il feto ne saremmo già venuti a conoscenza da tempo.”
Oltretutto bisogna considerare che per i bambini affetti da patologie gravi e che trovano un reale sollievo dall’uso terapeutico della marijuana, i paventati problemi a cui potrebbero andare incontro nel lungo periodo costituirebbero sicuramente un rischio più che accettabile.