L’importanza delle lingue nello sviluppo dei bambini

Sempre più frequentemente si assiste all’unione di uomini e donne appartenenti a razze ed etnie diverse con una conseguente diversa cultura e lingua. Recenti studi, svolti su quest’argomento, sono giunti alla conclusione che i figli nati da queste unioni, al contrario di quanto si pensava fino a poco tempo fa, non hanno nulla da invidiare a bambini nati da persone appartenenti alla stessa razza.

Anzi, la conclusione unanime è stata che questi ultimi essendo sottoposti a sollecitazioni maggiori, sviluppino una notevole superiorità cognitiva. Nello specifico si è osservato che, se è vero che all’inizio, questi bambini presentano tutti una sostanziale povertà di linguaggio, con il passare del tempo, acquisiscono più competenze rispetto ai loro coetanei, una flessibilità mentale maggiore, una maggiore predisposizione a risolvere i problemi.

Se le lingue da due diventano tre si assiste ad una straordinaria ricchezza mentale. Fino a qualche hanno fa, opinione comune era che avere due genitori di origine e lingua diverse fosse un ostacolo alla socializzazione e che, spesso, fosse motivo di isolamento. Oggi sappiamo che è vero esattamente il contrario: la diversità linguistica aiuta il bambino a sviluppare potenzialità intellettuali, sociali e culturali, superiori alla media. Il discorso è valido anche quando le lingue sono completamente diverse da quelle di adozione.

Gli esperti quindi raccomandano di favorire l’esposizione alla lingua di origine di entrambi i genitori e il monito per i questi ultimi è di utilizzare la loro lingua di origine tra le mura domestiche. Un ruolo fondamentale dovrebbero averlo allo stesso tempo le istituzioni, prime fra tutte la scuola, che dovrebbe incoraggiare lo scambio tra alunni al fine di arricchire le competenze di tutta la scolaresca.

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