La carne è sempre stata un elemento simbolo del benessere.
Basti pensare che nelle generazioni passate, quante volte lo avremo sentito raccontare dai nostri nonni, la si consumava solo una volta alla settimana.
Era considerato un lusso.
Negli anni passati la carne ha subito una battuta d’arresto soprattutto ad opera dei nutrizionisti che l’hanno sempre additata come la principale responsabile dell’aumento del colesterolo e di casi di sovrappeso.
Non da trascurare la battaglia dei madici, preoccupati della trasmissione di malattie (la mucca pazza) diffuse attraverso il consumo della stessa.
Per non parlare degli ecologisti preoccupati del benessere degli animali.
In ogni caso la carne rappresenta un importante alimento per l’uomo; ciò è dovuto alla sua elevata presenza di proteine, amminoacidi, ferro e vitamina B12.
Le carni magre, meno ricche di colesterolo e grassi cattivi, sono da preferire alla carne rossa.
Via libera, quindi, a pollo, tacchino, coniglio.
Sono carni , infatti, consigliate a chi deve seguire diete ipocaloriche perchè in sovrappeso.
La carne rimane comunque un alimento di grande valore nutrizionale.
A conferma di ciò il risultato di una ricerca realizzata da esperti durante il VII Forum Internazionale di Nutrizione Pratica. Secondo questa ricerca, mangiare poche proteine animali causerebbe squilibri salutari. La conclusione saggia è quindi di consumare carne ma con criterio. Le quantità si aggirano intorno ai 500 gr a settimana, alternando carne bianca, rossa e non tralasciando i salumi.