Infarto: calo della mortalità negli ultimi 50 anni

Questo il numero di persone salvate grazie all’azione efficace delle campagne di prevenzione degli ultimi 50 anni nel nostro paese. Infatti, è stato registrato un calo della mortalità pari al 60%, un risultato a dir poco straordinario.

Il dato è stato diffuso dai cardiologi ospedalieri dell’Anmco (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) che invitano comunque a non allentare la presa poiché gli stili di vita poco corretti adottati dalle nuove generazioni rischiano di rendere inutili i vantaggi ottenuti in questi anni.

Oltre alle campagne di sensibilizzazione contro fumo, cattiva alimentazione e abuso di alcolici un grosso ruolo è stato svolto dagli enormi progressi raggiunti in campo medico che hanno reso tale patologia sempre meno mortale.Infarto: sintomi e prevenzione

Incredibilmente, però, la diminuzione della mortalità per infarto ha messo in atto un circolo vizioso.
Infatti, questa malattia è oggi percepita come meno pericolosa, meno letale, per cui sembra che il pericolo di esserne vittima abbia un minore effetto deterrente nei confronti delle cattive abitudini alimentari e degli abusi di alcool e fumo.

Molti sottovalutano, però, che comunque anche se oggi si sopravvive con più frequenza a un attacco cardiaco, l’averlo subito inficia notevolmente la qualità di vita futura.

Basti pensare ai continui esami medici cui bisogna sottoporsi, all’assunzione perenne di farmaci, al timore che tal evento possa nuovamente verificarsi con esiti letali.

Proprio per questo in questo momento le campagne di sensibilizzazione e prevenzione devono trovare nuovo slancio, come chiesto a gran voce dall’Amco.

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