Il senso dell’orientamento

La nostra vita, il nostro quotidiano è scandito molto spesso da luoghi comuni: “donne al volante pericolo costante”,  “gli uomini sono tutti uguali”, “donna vuol dire danno” e così via, compresa la credenza, comune agli uomini, che le donne sarebbero capaci di perdersi dovunque in quanto prive di senso dell’orientamento.
Il bello è che a furia di sentire certe cose finiamo per ripeterle anche noi e addirittura per crederci quando, in realtà, non esiste alcun fondamento scientifico a riguardo. Anzi! Un recente studio pubblicato su una rivista scientifica, Cortex, ha dimostrato come le donne possiedano al pari degli uomini doti di orientamento spaziale.Il senso dell'orientamento

La differenza con gli uomini è che queste ultime sono dotate di poca autostima per cui in compagnia di un uomo preferiscono non esprimersi per paura di sbagliare. In realtà esiste una uguale percentuale di uomini e donne che, se si trovano in un luogo in cui non sono mai stati prima, si perdono irrimediabilmente, altri invece che, pur non conoscendo il posto, riescono a padroneggiarsi con disinvoltura.

Ma che cos’è l’orientamento?
E’ una funzione complessa del cervello che coinvolge diverse aree cerebrali e si basa sul rapporto tra lo spazio circostante, il tempo e la circostanza. Tutto questo ad opera dei neuroni ed in particolar modo di una zona del cervello chiamata ippocampo. Una ricercatrice inglese scoprì, un po’ di anni fa, come l’ippocampo di soggetti che abitualmente memorizzavano mappe o percorsi diversi, magari per lavoro, risultasse più sviluppato rispetto a chi faceva sempre gli stessi percorsi. Nello specifico, furono misurate le dimensioni dell’ippocampo di alcuni tassisti londinesi, notando come questa parte del loro cervello fosse più grande rispetto a quella dei comuni cittadini.

Si concluse che anche l’ippocampo può crescere in dimensioni grazie alla pratica ed all’allenamento.
Ma allora perchè qualcuno proprio non ce la fa a trovare un luogo o a tornare da solo in albergo se in una città sconosciuta? Un po’ per distrazione un po’ per scarsa attenzione ai particolari dovuta magari a scarso riposo o stress. Tutto questo è normale fino a quando però si inizia a perdere la bussola anche nei luoghi a noi noti. In questo caso il problema potrebbe riguardare un deficit della nostra memeoria di fissazione per cui sarebbe opportuno rivilgersi ad un neurologo. Da considerare che l’utilizzo di alcuni farmaci può provocare gli stessi disturbi: parliamo degli ansiolitici o degli antidepressivi.

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