La notizia pubblicata sulla rivista scientifica Nature, che consiglierebbe all’Italia di bloccare la sperimentazione sulle cellule staminali, sta facendo il giro del mondo. Di contro le proteste e le richieste di pazienti e parenti dei malati, che chiedono l’attuazione di queste nuove cure sperimentali.
Secondo l’ideatore di questa cura, Davide Vannoni, l’introduzione di questa metodica permetterebbe di curare malattie neurologiche tra le più gravi oltre che di trovare, forse, la soluzione a quelle malattie, cosiddette rare.
Ad avvallare questa tesi, da tutto il mondo arrivano testimonianze di medici che hanno visto guarire i loro pazienti grazie a questo metodo, che ha visto i suoi sperimentatori al San Raffaele di Milano. Questi dati resi noti sulla rivista Scienze, racconterebbero della guarigione, in particolare, di 6 pazienti pediatrici, affetti da 2 malattie rare genetiche: la Sindrome di Wiskott-Aldrich e la leucodistrofia metacromatica.
La sperimentazione ha visto l’utilizzo di del virus dell Hiv, reso inoffensivo. L’introduzione di questo virus ha fatto si che questi bambini, colpiti da queste due patologia, le abbiano ampiamente superate. Il procedimento è avvenuto così: è stato prelevato il midollo osseo dall’anca dei bambini, sottoponendolo, poi, a terapia genica con Hiv e alla fine reintrodotto nei piccoli pazienti.
La sindrome di Wiskott-Alddrich e la leucodistofia metacromatica sono solo due esempi di malattie genetiche rare; ne esistono tante altre che, per fortuna, la maggior parte di noi non ha mai sentito nominare. Non è un buon motivo per non occuparsene, anzi gli sforzi dovrebbero essere maggiormente concentrati per aiutare tutte quelle persone estremamente più sfortunate dgli altri.