Molte volte capita di alzarsi la mattina già stanchi come se invece di dormire si fosse svolto un lavoro di fatica. Ed è proprio alla fatica fisica che svolgiamo tutti i giorni che diamo la colpa. Chi in casa, chi fuori casa, la maggior parte di noi chiede molto al proprio fisico. Il problema però non è quello che chiediamo al nostro corpo, bensì come lo trattiamo.
Mangiamo troppo, fumiamo troppo, beviamo troppo. Vero è che il nostro corpo sa come sostenere la fatica e come recuperare e aumentare l’energia da mettere a disposizione, ma alle volte questo non basta e c’è bisogno di un aiuto esterno.
Il ginseng siberiano rappresenta una valida proposta per ricaricare le nostre batterie esaurite. Il ginseng siberiano, originario della Siberia, della Cina e della Mongolia, è noto con il nome di eleuterococco.
Crescendo in zone dove il freddo è veramente intenso ha sviluppato grande energia per sopravvivere e la stessa forza riesce a trasmetterla al nostro corpo debilitato. Durante i cambi di stagione o quando ci ammaliamo più frequentemente o durante una convalescenza risulta un prezioso alleato. Del ginseng siberiano riescono a beneficiare anche i muscoli che risulteranno più ossigenati.
Ciò che lo rende particolarmente efficace è la presenza di eleuterosidi sostanze che, agendo sulle ghiandole surrenali, sostengono la fatica. Per questo motivo i siberiani, da secoli, lo utilizzano per sopportare al meglio i loro duri inverni.
Proprio perchè un potente energetico il ginseng siberiano è consigliabile assumerlo la mattina a digiuno; la sera potrebbe creare qualche difficoltà a prendere sonno. L’estratto secco standardizzato andrebbe assunto ogni giorno per due mesi nella misura di 300-400 mg, poi interrotta per due settimane ed eventualmente ripresa. L’unica controindicazione riguarda gli ipertesi.