Secondo una recente ricerca del Center of Disease Control and Prevention possedere un gatto potrebbe rappresentare un pericolo per la salute mentale dei padroni. La presenza di un gatto potrebbe aumentare il rischio di ammalarsi di disturbo bipolare, schizofrenia, disturbi ossessivo-compulsivi, dipendenze. La causa sarebbe da ricercare nella presenza di un batterio nella lettiera di questi piccoli animali: il T. Gondii, presente anche nelle feci del canarino. Venire a contatto con questo parassita metterebbe a rischio di sviluppare toxoplasmosi, una malattia che infetta ad oggi gran parte della popolazione mondiale.
La ricerca ha esaminato diversi soggetti esposti fin da giovani al batterio che, nella maggior parte dei casi, in età adulta hanno poi sviluppato diversi disturbi psichiatrici. In particolare i bambini esposti fin da piccoli al batterio e quindi che avevano vissuto in compagnia di un gatto avevano il doppio delle possibilità di ammalarsi da adulti. Il contatto con questo batterio causa, tra l’altro, aborto spontaneo, cecità, disturbi dello sviluppo fetale e morte prematura.
L’infezione da batterio si contrae anche attraverso l’assunzione di carne poco cotta o utilizzando utensili infettati. Di contro è risaputo però che possedere un animale domestico riesce a ridurre il rischio di un attacco di cuore, abbassa il livello di stress, rafforza il sistema immunitario. Cosa fare allora? Controllate costantemente il vostro gatto e se presenta sintomi quali una strana letargia o vomito portatelo tempestivamente dal veterinario.