Grazie alle vaccinazioni in uso da parecchio tempo che hanno immunizzato bambini e adolescenti, l’epatite non è più una malattia importante come lo era una volta. Molte persone, però, rimangono a rischio elevato non essendo mai state sottoposte a nessuna profilassi. Di epatite virale esistono tre tipi diversi: l’epatite A, l’epatite B, l’epatite C che causano tutte sintomi molto simili tra di loro: febbre, affaticamento, nausea, vomito, dolore addominale, dolore articolare, ittero. Di epatite A si guarisce di solito nel giro di qualche settimana; l’epatite B e la C possono invece diventare croniche e portare a complicazioni quali cirrosi epatica, cancro al fegato, con conseguenze qualche volta fatali. Ognuna delle tre infezioni si trasmette in modo differente:
L’EPATITE A: di solito è presente nelle feci di persone infette e si diffonde principalmente per contatto oro-fecale anche se si viene a contatto con quantità microscopiche di queste. A rischio gli alimenti contaminati, le bevande, i rapporti sessuali.
L’EPATITE B: il virus si trova nel sangue, nello sperma, nelle secrezioni vaginali e in tutti i fluidi corporei e il contagio avviene attraverso il loro contatto. Il 25% delle persone colpite da questo virus muoiono per le malattie di fegato.
L’EPATITE C: il virus dell’epatite C si trova nel sangue e si diffonde attraverso il contatto sessuale e, spesso, viene trasmesso dalla madre al feto. L’85% delle persone che contraggono il virus sviluppano una infezione cronica.
L’epatite in genere è una infiammazione del fegato causata da eccessivo uso di alcol, esposizione a sostanze tossiche, reazioni allergiche, overdose di alcuni farmaci ma spesso è la conseguenza di una infezione virale. La maggior parte delle infiammazioni sono acute e si risolvono nel giro di poche settimane ma, quando si protraggono per più di sei mesi, vengono definite croniche. Per una diagnosi esatta è necessario effettuare delle analisi del sangue. Nei casi di epatite cronica, tutte le sostanze nutritive normalmente distribuite nel fegato non si rendono più disponibili e si iniziano ad accumulare tossine che provocano depressione, delirio, perdita di memoria. Ciò che fa più danni non è il virus in se stesso ma il nostro sistema immunitario che distrugge il tessuto del fegato e provoca sintomi molte volte gravi.
Esistono degli alimenti che sono in grado di difendere il fegato:
- 1) Il carciofo aumenta l’efficacia della funzione epatica.
- 2) La medicina ayurvedica ha usato le barbabietole per promuovere la rigenerazione delle cellule del fegato.
- 3) La bardana e il tarassaco sono importanti per la pulizia del fegato e del sangue.
- 4) Studi hanno dimostrato che la liquirizia può essere efficace nel trattamento dell’ epatite virale ma non andrebbe utilizzata in caso di pressione alta.
- 5) L’estratto di cardo mariano contiene silimarina, un flavonoide che è stato dimostrato utile ad aiutare nella guarigione e ricostruzione del fegato. Può essere assunto in forma di capsule o di estratto senza alcool.
- 6) L’estratto di foglie di oliva è un potente agente antimicotico.
- 7) Il phyllanthus, un’erba ayurvedica, è utile per l’epatite B.
- 8) La schizandra è un’erba cinese utilizzata per proteggere il fegato.
- 9) La scutellaria, nota anche come Baikal zucchetto o zucchetto cinese, è un’erba cinese, un potente antiossidante.
- 10) La curcuma è un potente anti-infiammatorio.
- 11) Altre erbe benefiche per l’epatite comprendono ravanello nero, tè verde, trifoglio rosso, ed il bacino giallo.
- 12) Adottare una dieta ricca di frutta e verdura cruda per due a quattro settimane è utile a ripulire il fegato.
- 13) Evitare i cibi grassi del tutto, e limitare l’assunzione di proteine nella misura di 100/200 grammi al giorno.
- 14) Evitare i prodotti da forno e cereali raffermi. Studi di laboratorio hanno dimostrato che l’aflatossina, un fungo, amplifica il potenziale cancerogeno di infezione da epatite.
- 15) Evitare l’alcool in tutte le forme.