Recenti sondaggi hanno decretato che 67 donne su 100 e 57 uomini su 100 sono in sovrappeso o obesi: questa condizione negli ultimi anni ha visto quindi un grande incremento ed è per questo motivo che le diete e i piani alimentari ideati per dimagrire sono diventati l’argomento più popolare in rete, sulle riviste, in tv ecc…
Ogni anno sono milioni le persone che spendono una quantità esagerata di denaro per abbonamenti, iscrizioni, prodotti per dimagrire. Siamo sempre alla ricerca della novità, di qualcuno che ci dia la speranza che dimagrire è possibile e, purtroppo, siamo disposti a tutto, anche a compromettere a volte la nostra salute. Un nuovo studio ha voluto analizzare il fenomeno prendendo in esame 48 adulti in sovrappeso che hanno accettato di seguire per tre mesi una delle cosiddette diete di moda. Il peso medio di ciascuno dei partecipanti era di 94 kg, l’età di 46 anni.
Sono state analizzate poi dai ricercatori 11 diverse diete, di quelle che vanno per la maggiore:
una a basso contenuto di carboidrati come la dieta a zona
una che limita l’assunzione di diversi macronutrienti
una a basso contenuto di grassi
Cosa è emerso?
Tutte le diete sono risultate buone se messe a confronto di una “non dieta”. Dopo tre mesi di trattamento chi aveva seguito una dieta povera di carboidrati aveva perso più peso, 9 in più rispetto a chi non era a dieta. Il dato importante è che la differenza tra una o l’altra dieta seguita era solo di un chilo. I ricercatori quindi hanno concluso che la perdita di peso non era solo influenzata dal tipo di dieta quanto dal cambio di abitudini alimenatri. Hanno ottenuto risultati migliori, inoltre, coloro che alla dieta avevano associato del costante esercizio fisico. Lo studio è sembrato abbastanza affidabile per concludere che, in condizioni di sovrappeso o di obesità, non è tanto il tipo di dieta che si intende seguire a fare la differenza, quanto la mentalità di chi decide di nutrirsi meglio a prescindere dalle mode del momento.