Depressione post partum: natura genetica per il baby blues

Con il termine” baby blues “si indica quel periodo, che segue il parto, caratterizzato da uno stato di depressione da parte della mamma.

Tutte le donne, chi più chi meno, lo hanno provato: si tratta di un fenomeno, per la maggior parte dei casi passeggero, che provoca nella donna uno stato di abbattimento e frustrazione, che fa sembrare qualsiasi compito pesante ed insostenibile.

Molte donne, a circa un paio di mesi dal parto, soffrono di depressione e si preoccupano eccessivamente di tutto, soprattutto del bambino e del suo stato di salute, ingigantendo qualsiasi avvenimento.Depressione post partum: natura genetica per il baby blues

Per fortuna, in genere, tutto ciò passa da solo, giusto il tempo di abituarsi ai nuovi ritmi e alla presenza del bambino.

Una recente ricerca, svolta dalla Hopkins University School of Medicine di Baltimora e successivamente pubblicata sul Molecular Psychiatry, ha spiegato come soffrire di depressione post partum sia un fatto genetico.

Attraverso un semplice prelievo di sangue si può scoprire se esiste un’alterazione dell’ipotalamo, responsabile dell’insorgenza di questo disturbo.

In particolare sono stati individuati due geni, TTC9B e HP1BP3, responsabili di questo disturbo.
I ricercatori hanno analizzato i geni di 52 donne gravide, che poi avrebbero sviluppato il baby blues, scoprendo una loro alterazione.

Attualmente questo esame si effettua dopo il parto; la proposta è quella di inserirlo nelle tante analisi di routine che si effettuano durante tutti i nove mesi. Questo per cercare di tovare una soluzione che sia preventiva al problema, prima che si manifesti.

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