Cottura a vapore, tutti i vantaggi

Cucinare i cibi a vapore è una tecnica che permette di mantenere inalterate le proprietà dei cibi ed esaltarne il sapore. Non è difficile da imparare basta seguire alcune semplici regole. Fondamentalmente è una tecnica tra le più economiche che affonda le sue origini nell’Est asiatico dove venivano utilizzati cestelli in bambù impilabili, metodo che permette di cuocere cibi diversi tra loro utilizzando però un solo recipiente. In basso si posizionano i cibi che richiedono una cottura più lunga, i cereali o la carne, poi le verdure e per ultimo un coperchio per intrappolare il calore ed evitare la dispersione di vapore acqueo.

Oggi in commercio sono disponibili griglie metalliche o vaporiere elettriche con temporizzatore.
Cuocendo in questo modo i cibi si evita di bruciarli, non si ha bisogno di aggiungere grassi utilizzando, quindi, condimenti crudi a tutto vantaggio della salute.verdure
A vapore si possono cucinare cibi al cartoccio o a bagnomaria: gamberi, calamari, carciofi, zucchine, pollo. Il segreto sta nel non sovraccaricare la griglia, non far mancare mai l’acqua, stando attenti però che non venga in contatto con i cibi.

Se si vogliono aromatizzare le pietanze, le erbe andranno messe a contatto con il cibo e mai nell’acqua. Il cibo, poi, va posizionato sulla griglia solo quando nella pentola è già presente una buona quantità di vapore. Il vapore si può utilizzare non solo per cuocere ma anche per scongelare i cibi, per sgrassarli e per dissalarli. Le verdure non vanno mai cucinate troppo in quanto risultano più gustose se croccanti. Il cibo, poi, una volta cotto, va condito con sale ed un filo d’olio eventualmente unito a del succo di limone. Orientativamente per i tempi ci si può regolare così: il pesce avrà bisogno di una cottura tra i 10 ed i 15 minuti, la carne 20- 25 minuti, gli ortaggi 15-20 minuti, le patate 25 minuti, i carciofi 35 minuti.

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