Qualcuno è abituato, quando fa la spesa, a leggere sulle confezioni di ciò che acquistiamo il loro contenuto calorico sperando di riuscire a stabilire un conteggio delle calorie che assumiamo.
Secondo uno studio inglese, questo metodo è impreciso e contiene un margine di errore del 25%.
Capiamo cos’è la caloria.
E’ la quantità di calore necessaria per innalzare di un grado centigrado la temperatura di un chilo d’ acqua. E’ usata per misurare l’energia contenuta in un cibo e il consumo energetico che il nostro corpo spende per ogni attività svolta.
Serve per mettere a punto diete ipocaloriche, ma spesso non si ottengono i risultati sperati in termini di dimagrimento.
Infatti, questi calcoli, non tengono presente della diversità di ognuno di noi e che la cottura o la consistenza dei cibi cambiano il loro contenuto calorico.
Per esempio la presenza di fibre in un alimento o l’associazione di alcuni cibi con le fibre cambia il conteggio calorico.
Un cibo morbido, che richiede poca masticazione verrà assimilato totalmente.
Uno più elaborato che impegna maggiormente l’intestino avrà una minore assimilazione.
La cottura cambia il conteggio calorico.
La carne, per esempio, molto cotta aumenta le calorie perchè le proteine diventando più digeribili saranno smontate con più facilità.
La temperatura elevata triplica il contenuto calorico.
Il consiglio
, quindi , è sì di leggere le indicazioni sulle confezioni degli alimenti ma imparare a cucinare e soprattutto a consumare alimenti quanto più naturali possibile..