Cannabis sativa: effetti

La cannabis o canapa indiana è una pianta il cui nome scientifico è cannabis sativa.
Esistono due specie di piante: la cannabis sativa-sativa tipica dei Paesi settentrionali e la cannabis sativa indica, tipica dei paesi caldi.

Quest’ultima varietà è usata in campo medico.
Dalle foglie e dai fiori si ricava la marijuana.

La cannabis possiede circa 100 principi attivi di cui il principale è il Thc a cui sono riconosciute proprietà curative.
Un altro principio attivo è il delta 8Thc con spiccate proprietà antinfiammatorie e capacità di contrastare le convulsioni.
L’azione principale del Thc sul cervello consiste nel ridurre il dolore.

Per questo motivo è usato contro il mal di testa e per lenire i dolori mestruali. Utile per gli spasmi muscolari specie in presenza di gravi malattie quali il Parkinson o la sclerosi multipla.Cannabis sativa: effetti
Uno studio recente pubblicato su “nature” ha dimostrato l’effetto miorilassante ed antispastico sulla muscolatura.
Attualmente la strada più seguita dalla ricerca è di trovare una formulazione farmaceutica che consenta di somministrare cannabis via areosol, in quanto l’assunzione attrverso il fumo provocherebbe danni al pari del fumo di sigaretta.

Nel glaucoma, un disturbo serio della vista, riuscirebbe a diminuire la pressione interna dell’occhio, tipica di questa patologia.
Questa scoperta è stata fatta ad opera di un certo Dr Randall che ottenne dalla legge il permesso di curarsi con questa sostanza.
In Italia non sono in vendita farmaci che utilizzano la cannabis, tranne che qualche omeopatico che ne contiene dosi molto scarse.
All’estero, in Israele, Germania, Paesi Bassi esistono 2 cannaboidi il Dronabidol e il Nebilone, somministrati per combattere gli effetti della chemioterapia e l’inappetenza nei malati di Aids.

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