Uno studio, recentemente condotto dalla St.George University of London, ha confermato che i bambini che vivono sotto lo stesso tetto con un animale domestico, in modo specifico un cane, sono più attivi e più in forma rispetto a chi non ne possiede uno.
E’ stato analizzato il livello di attività fisica eseguito da 2000 studenti di età compresa tra i 9 e i 10 anni, alcuni dei quali possedevano un cane.
Ciò che è emerso è che i piccoli padroncini risultavano meno pigri e sedentari, anche perchè costretti, in qualche modo, a stare dietro alle esigenze del loro piccolo amico. Le corse nei giardini o la semplice passeggiata giornaliera per espletare i loro bisogni, li aiutavano a tenersi in forma e a scongiurare pericoli di sovrappeso.
Un cane, possiamo concludere, rappresenta un patrimonio per la salute se visto a lungo termine.
Tutto ciò ha anche dei risvolti negativi: esaminiamone qualcuno.
Molte volte i genitori adottano un cane quando i loro figli sono ancora molto piccoli; questo presuppone una crescita parallela di questi due soggetti che inevitabilmente finiscono per capirsi al volo come due buoni amici. Esiste però anche un rovescio della medaglia.
Uno studio recente della Lincoln University di Londra ha spiegato come, per esempio, molto spesso, un bambino molto piccolo non riesca a riconoscere il ringhio di un cane, scambiandolo per un sorriso, con il rischio, reale, di finire azzannato. Nello stesso modo i bambini non riconoscono i segnali di pericolo come la posizione delle orecchie, rischiando di infastidire il cane.
I dati parlano chiaro: il 43% dei bambini, in età scolare, è stato morso almeno una volta da un cane e nella maggior parte dei casi si trattava del loro. La raccomandazione, quindi, è sicuramente di adottare un cucciolo, perchè rappresenta un valido aiuto nello sviluppo intellettivo e soprattutto morale di un bambino, ma di non umanizzarli troppo, ricordandosi che i cani, come tutti gli animali, vivono di istinti la maggior parte delle volte imprevedibili.