La Dott.ssa Laura Esserman, direttrice del Breast Center all’Università di San Francisco ha fatto una proposta interessante riguardo alla definizione di cancro. Partendo dal presupposto che attualmente questo termine viene utilizzato per definire qualsiasi neoformazione cellulare, la scienziata si è prefissa di trovare un termine diverso a seconda del tipo di malattia sia stata diagnosticata.
Una delle paure che accomuna tutti gli esseri umani è quella di ricevere una diagnosi di cancro. Basti pensare che fino a non molto tempo fa, ed è inutile negarlo, si aveva paura anche a nominare questo termine e quando proprio lo si doveva fare si era soliti chiamarlo “il male incurabile”. Oggi le cose sono cambiate, lo si nomina con più coraggio anche perchè, grazie alla scienza, non è detto che ricevere una diagnosi di cancro, significhi ricevere una condanna a morte. 
Tanto si è fatto, i passi avanti sono stati notevoli e chi, purtroppo, si ammala, ha qualche possibilità più che in passato, di usufruire di cure e veder migliorare la propria qualità di vita. Ma indubbiamente il cancro fa paura, come fanno paura tutte le cure che comporta e tutte le conseguenze annesse.
Il problema, secondo i ricercatori, sta nel fatto che attualmente si parla di cancro anche in quei casi in cui ci si trova davanti a formazioni benigne che nulla hanno a che fare, per fortuna, con le forme più aggressive. Cercare, quindi, altri termini da proporre al paziente, significa anche spaventarlo di meno e ottenere una serenità d’animo che in questi casi è fondamentale per affrontare con fiducia e serenità le cure.