Anche le donne sono colpite dal diradamento (o addirittura dalla calvizie) e il fatto, forse più che per gli uomini, è fonte di enormi disagi nella percezione di sè, con ripercussioni deleterie nelle relazioni sociali e quuindi nel campo lavorativo e affettivo.
Spesso cure farmacologiche o cosmetiche si rivelano solo dispendiosi palliativi, e chi è affetto dal problema avverte con frustrazione che non esiste modo di far tornare i capelli al loro posto e la convivenza con un’immagine del proprio aspetto in cui non si riconosce più sarà sempre più difficile.
La chirurgia tricologica di ultima generazione ha sviluppato una tecnica in grado di restituire i capelli alle zone calve senza ricorrere ad adesivi, capelli posticci o parrucche, ma semplicemente autotrapiantando i propri capelli sani.
Grazie alle nuove tecniche di chirurgia tricologica, è possibile programmare un rinfoltimento del cuoio capelluto personalizzato, che tenga conto delle diverse caratteristiche del paziente come il sesso, l’età, la forma del viso, ma anche la personalità.
L’evoluzione chirurgica consente, tra l’altro, risultati naturali: i nuovi capelli, crescono infatti nella stessa direzione di crescita adeguata alla specifica zona.
Molto spesso, a causa diegli strappi ripetuti con le pinzette, alcuni peletti delle sopracciglia, non ricrescono più.
La conseguente mancanza di sopracciglia è causa di una specie di stonatura all’armonia generale del viso.
L’unica soluzione sembrerebbe il trucco, che però, spesso, lascia un effetto caricatura.
Il trapianto dei singoli bulbi peliferi può rimediare a questa situazione, riportando equilibrio e naturalezza ai parametri del viso.
I vantaggi della microchirurgia tricologica:
trapianti monobulbari
capelli propri
minore invasività e nessuna escissione della zona donatrice del cuoio capelluto
possibilità di scegliere disegno ed inclinazione dei capelli trapiantati
nessuna possibilità di rigetto
i capelli trapiantati non sono soggetti a caduta
risultati naturali