Il Dott. Domenico Schiavino, direttore dell’Unità Operativa di Allergologia del Policlinico Gemelli di Roma, in collaborazione con l’Università di Chieti, ha concluso una sperimentazione su di un vaccino in capsule da assumere per guarire l’allergia al nichel. E’ stato somministrato a 100 volontari, con conclamata allergia al nichel, un vaccino a dosi crescenti che ha dimostrato efficacia nell’abituare il corpo a sopportare la presenza di questo minerale e a mitigare e, in qualche caso, a far scomparire le reazioni allergiche.
Il nichel è un oligoelemento utile all’organismo umano per metabolizzare gli acidi nucleici, gli ormoni ed il glucosio. La quantità però necessaria è davvero minima: giornalmente bisognerebbe assumerne infatti una dose compresa tra i 50 e i 75 mg. Quantità superiori diventano tossiche e dannose per la salute. L’allergia al nichel si differenzia dalle altre perchè questo minerale ha la capacità di accumularsi giorno dopo giorno nell’organismo raggiungendo una soglia limite. Chi è predisposto a sviluppare allergia possiede una soglia di tolleranza molto bassa e anche un solo contatto con la sostanza indesiderata produce reazioni allergiche.
Il nichel lo si trova praticamente ovunque: nella bigiotteria, negli accessori dei vestiti, nelle pentole, negli orecchini, negli accendini, nei manici degli ombrelli, nelle forbici, nelle tinture per capelli, nei cosmetici. Anche alcuni alimenti ne sono ricchi, pensiamo alle lenticchie, ai fagioli, ai piselli, agli asparagi, alla soia, alla cipolla, ai pomodori, al tè, al cacao, alle pere, alle ostriche, ai cavoli, ai funghi, all’uva passa, ai cibi in scatola in genere. Rinunciare ad assumere questi alimenti può risultare dannoso per la salute anche perchè il nichel è fondamentale per assorbire il ferro. Rinunciare a consumare determinati alimenti può quindi portare a sviluppare stati di anemia, specie nelle donne in età fertile. Si spera che l’utilizzo di questo vaccino possa tornare utile a desensibilizzare la maggior parte della popolazione.