Ipertensione arteriosa: la “pressione alta” che colpisce milioni di italiani

L’ipertensione è una condizione silenziosa e diffusa che, se trascurata, può causare gravi complicanze cardiovascolari. Riconoscerla e trattarla è fondamentale.

Che cos’è e come si misura

L’ipertensione arteriosa si verifica quando i valori pressori a riposo restano stabilmente superiori ai limiti considerati normali. Si parla di pressione alta quando la sistolica supera i 140 mmHg e la diastolica i 90 mmHg.

La pressione sanguigna è influenzata dalla forza con cui il cuore pompa, dal volume di sangue circolante e dall’elasticità delle arterie. Un adulto sano mostra in genere valori compresi tra 90-129 mmHg per la sistolica e 60-84 mmHg per la diastolica, con un livello ottimale attorno a 120/80 mmHg.

Non va confusa con oscillazioni momentanee dovute ad attività fisica, stress o orari della giornata: l’ipertensione è infatti una condizione costante, che richiede attenzione medica.

Cause e fattori di rischio

Gli specialisti distinguono due forme principali:

  • Ipertensione primaria o essenziale: rappresenta circa il 95% dei casi e non ha una causa unica identificabile. Entra in gioco una combinazione di fattori, tra cui predisposizione genetica, età, sovrappeso, dieta ricca di sale e sedentarietà.
  • Ipertensione secondaria: meno comune, è legata a malattie renali, disturbi ormonali, apnee notturne, diabete, gravidanza o all’uso di alcuni farmaci e sostanze come alcol e liquirizia.

I fattori che aumentano il rischio includono anche fumo, stress cronico, insonnia e un’alimentazione povera di nutrienti protettivi.

Sintomi, complicanze e terapie

L’ipertensione è nota come “killer silenzioso”, perché nella maggior parte dei casi non provoca sintomi evidenti. Talvolta possono comparire mal di testa, epistassi o affaticamento, ma sono segnali poco specifici.

Se non trattata, può causare conseguenze gravi come ictus, infarto, aneurismi, insufficienza renale, danni oculari e deficit cognitivi.

Il trattamento prevede:

  • Stile di vita sano: riduzione del sale (massimo 5-6 g al giorno), controllo del peso, consumo di frutta, verdura, cereali integrali e pesce ricco di omega-3.
  • Attività fisica regolare: almeno 30 minuti di esercizio aerobico quasi quotidiano.
  • Stop a fumo e abuso di alcol.
  • Terapia farmacologica: quando le misure non farmacologiche non bastano, i medici prescrivono diuretici, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ACE-inibitori o altri farmaci specifici.

La prevenzione resta l’arma più efficace: monitorare la pressione periodicamente e correggere le abitudini scorrette permette di ridurre in modo significativo il rischio di complicanze.