L’osteoporosi colpisce milioni di persone, soprattutto donne dopo i 50 anni. Alimentazione e attività fisica nei primi 25 anni sono decisive per prevenirla.
Una malattia sociale sempre più diffusa
Secondo i dati internazionali, l’osteoporosi è classificata come malattia sociale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. In Italia riguarda il 23% delle donne sopra i 40 anni e, dopo i 50, provoca fratture da fragilità in una donna su tre e in un uomo su cinque. Pur essendo più frequente nel sesso femminile, a causa dei cambiamenti ormonali legati alla menopausa, anche gli uomini possono svilupparla.
Il ruolo delle abitudini nei primi 25 anni
Gli esperti sottolineano che la salute delle ossa si costruisce soprattutto nei primi 25 anni di vita. In questa fase l’organismo accumula la massima quantità di calcio, definita “picco di massa ossea”, che garantisce robustezza allo scheletro. Dopo questo periodo, non si immagazzina più calcio e inizia un lento processo di demineralizzazione, che può essere solo rallentato, non fermato del tutto.
Prevenzione e stile di vita
Per ridurre il rischio di osteoporosi è fondamentale sin da giovani consumare alimenti ricchi di calcio, garantire un adeguato apporto di vitamina D ed evitare la sedentarietà. Un’alimentazione equilibrata e l’attività fisica regolare restano strumenti essenziali per mantenere le ossa forti anche con l’avanzare dell’età.