Il binge drink, come lo chiamano gli inglesi altro non è che un uso esagerato di alcool. I dati parlano chiaro, ormai il binomio più frequente è alcool-giovani. Sono sempre di più i giovani, e parliamo di soggetti di età compresa tra i 18 e i 24 anni, che fanno uso ed abuso di alcolici.
Recenti ricerche e sondaggi rivelano come il primo approccio all’alcool arriva purtroppo già a dodici anni; il 49% dei giovani, invece, beve regolarmente fuori dai pasti. Il motivo secondo i sociologi è da ricercare nelle gravi difficoltà sociali che i ragazzi attraversano, prima fra tutti la mancanza assoluta di prospettive e l’impossibilità di fare progetti. Internet, con tutti i modelli distorti che propone, non è meno responsabile al pari della tv e dei giornali.
La famiglia, in qualche caso assente, non si accorge di segnali preoccupanti, fino a quando il problema non diventa un grave problema.
Le cronache sono piene di esempi di ciò che l’abuso dell’alcool comporta: gli incidenti del sabato sera ne sono un triste esempio, eppure il fenomeno non accenna a diminuire.

L’alcool causa effetti devastanti sulla salute a lungo termine, essendo capace di intaccare tutti i nostri organi: sistema cardiovascolare, cervello, cuore, reni, per non parlare del fegato. L’alcool diminuisce le nostre capacità di giudizio e altera la nostra coscienza. Trecentomila morti l’anno sono il bilancio degli incidenti causati dall’uso di alcool.
Gli adulti, in particolare i genitori e gli insegnanti, possono e devono fare molto per arginare questa piaga, innanzitutto con il buon esempio, poi informando ed educando i giovani sugli effetti negativi di questa abitudine. La proposta è quella di fornire tutti i giovani di alcoltest da portare con sè in auto di modo che si rendano conto se sono effettivamente in grado di guidare o meno.
Reperirli non è difficile, si trovano tranquillamente in farmacia. L’esortazione è, per i genitori, di acquistarne uno per i propri figli.